© Helvetas Swiss Intercooperation
Berna - 13 aprile 2016

Spese svizzere di sviluppo - prendere quota prima della caduta?

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Nel 2015, la Svizzera ha adempiuto l’obiettivo fissato dal Parlamento di devolvere lo 0,5% del reddito nazionale lordo alla cooperazione allo sviluppo. Ma nella pianificazione finanziaria attuale, il Consiglio federale non ne vuole più sapere. La commissione delle finanze del Consiglio nazionale esige perfino tagli ancora più importanti. Più di 45 ONG svizzere ricordano, con il loro “Appello contro la fame e la povertà”, che il Consiglio federale si è impegnato per lo 0,7% adottato a livello internazionale.

Comunicato stampa dell'organizzazione di sviluppo Alliance Sud, sostenuta da Helvetas ed altre grandi organizzazioni umanitarie svizzere. 

Nel 2015, la Svizzera ha devoluto lo 0.52% del reddito nazionale loro (RNL) all’aiuto pubblico allo sviluppo. Ha attuato così l’obiettivo fissato dal Parlamento nel 2008 di aumentare la percentuale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) allo 0,5% del RNL entro il 2015. Il rallentamento della crescita in Svizzera, dopo la soppressione del tasso minimo di conversione con l’euro, fa sì che l’obiettivo è stato perfino superato. La pianificazione finanziaria originale si basava su una crescita economica nettamente più elevata.

Nel Messaggio sulla cooperazione internazionale 2017 – 2020, il Consiglio federale prevede di ridurre la percentuale dell’APS allo 0.48% del RNL. La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale, che vuole risparmiare ancora di più, propone perfino di ridurre la percentuale allo 0.4%. Le conseguenze di questi tagli sarebbero drammatiche. Concretamente, la Svizzera dovrebbe rinunciare a più di un quarto dei suoi progetti di sviluppo.

L’anno scorso, la Svizzera ha anche fatto contabilizzare i costi dell’asilo come APS. Questa percentuale di APS è rimasta quasi costante con 13,4% (2015) rispetto al 14% (2014). La Svizzera rimane così la principale beneficiaria delle sue stesse spese di sviluppo. Ma i costi di alloggio degli asilanti e la copertura dei loro bisogni fondamentali non producono alcun beneficio diretto di sviluppo, mette in guardia Alliance Sud, l’organizzazione di politica di sviluppo delle associazioni svizzere di cooperazione internazionale.

Più di 45 organizzazioni svizzere dei settori dello sviluppo, dei diritti umani e dell’ambiente hanno lanciato due settimane fa ”l’Appello contro la fame e la povertà”. Vi si esorta il Consiglio federale e il Parlamento a non restare a metà strada, a continuare il successo del lavoro di sviluppo e a mantenere la promessa di devolvere lo 0,7% del reddito nazionale lordo alla cooperazione allo sviluppo. Ad oggi, più di 20'000 persone hanno firmato l’Appello.

Per ulteriori informazioni:
Mark Herkenrath, Direttore di Alliance Sud, Tel. 078 699 58 66