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Zurich - 19 dicembre 2019

Approvato un controprogetto alibi che non avrà conseguenze

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Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi un controprogetto alibi. La lobby delle multinazionali ha quindi prevalso. Multinazionali come Glencore e Syngenta non saranno ritenute responsabili per i danni causati, ma dovranno soltanto pubblicare una volta all'anno un bell’opuscolo patinato.

Comunicato stampa dell'Associazione «Iniziativa per multinazionali responsabili» (KoVI). Helvetas è un'organizzazione sostenitrice di KoVI. 

In seguito alla decisione odierna del Consiglio degli Stati, è molto probabile che la Svizzera l’anno prossimo voterà sull’Iniziativa per multinazionali responsabili. Il controprogetto alibi, redatto ad hoc in tempi rapidi dalla Consigliera federale Keller-Sutter ha ottenuto una maggioranza al Consiglio degli Stati. Naturalmente, questa proposta non comporterà il ritiro dell’Iniziativa, dato che non contiene alcuna normativa vincolante atta ad impedire le violazioni dei diritti umani da parte delle multinazionali.

Con la decisione odierna, la maggioranza del Consiglio degli Stati adotta un ruolo protettivo nei confronti delle grandi multinazionali senza scrupoli come Syngenta e Glencore, e vuole che anche in futuro queste società non siano ritenute responsabili per le violazioni dei diritti umani commesse. Il controprogetto alibi adottato non apporta alcun miglioramento, ma ha lo scopo di far credere agli elettori che l’Iniziativa per multinazionali responsabili non sia più necessaria.

Al voto l’anno prossimo

Dick Marty, copresidente del Comitato d’Iniziativa, è convinto che la popolazione non cadrà in questa trappola: «Ritengo che questo controprogetto alibi non disorienterà gli elettori, perché tutti sappiamo che sono proprio le grandi multinazionali senza scrupoli a pubblicare con piacere opuscoli patinati sul loro operato. Società come Glencore inizieranno a svolgere le loro attività correttamente solo quando le violazioni dei diritti umani avranno delle conseguenze di cui dovranno rispondere».

La votazione si svolgerà probabilmente nell’autunno/inverno 2020. Dick Marty guarda con fiducia alla campagna per il voto: «Il grande sostegno – da parte anche degli ambienti economici – mi rende ottimista. Sono molto fiducioso, in quanto la nostra Iniziativa ha una pretesa ovvia: quando le multinazionali avvelenano l’acqua potabile oppure distruggono intere regioni, devono assumersi le loro responsabilità».

Un ampio sostegno

L’iniziativa gode già oggi di un ampio sostegno: